![]() |
![]() Al crepuscolo del secolo scorso la
storia della famiglia de Mezzo si lega con certezza a quella dell'economia
del Friuli diventando protagonista della vita rurale, industriale
e agrolimentare dell'epoca.
La stessa terra, usata per produrre mattoni poteva essere agevolmente impiegata anche per altre attività ...... nasce quindi la diversificazione. L'agricoltura dell'epoca era fortemente caratterizzata da alcuni principi fondamentali: un'opportuna rotazione delle colture e come principio autarchico la pluricoltura, poichè si doveva produrre di tutto per avere di tutto. L'azienda coltivava foraggio per gli animali e cereali per l'alimentazione umana, gelsi per i bachi da seta e la vite per far vino .....fino.... alla grappa! Nel 1890, nell'azienda De Mezzo, c'è una frasca in cui i clienti, in attesa del "carico", possono ristorarsi, bere un buon bicchiere di vino e farsi..."un busul di sgnape". Passa poco tempo che dalla distillazione eseguita da terzisti, "lambiccari" che operavano con i folcloristici alambicchi mobili, montati su carri, si arriva al 1896 con il primo alambicco a fuoco diretto installato nell'azienda stessa.
Le aziende De Mezzo lavorando in sinergia ed esprimono al massimo le loro potenzialità e nel rispetto dei più atavici rituali beneauguranti si instaura la tradizione di festeggiare il santo Patrono: S. Valentino; così ogni 14 febbraio l'osteria annessa alla fabbrica ed alla Distilleria, apre ai viandanti e ad ognuno offre il tipico "busul" di grappa, l'ultima distillata. |
![]() ![]() ![]() Pietro De Mezzo |